Sì. Concludiamo questa trilogia della storia. E facciamolo con un po’ di enfasi. Il primo capitolo di questa saga s’intitolava “Sì, è storia”, il secondo, quasi speculare, “No, non è più storia”, il terzo l’abbiamo appena detto.
Quando si parla di Storia si pensa ovviamente al passato, per cui il titolo di questo terzo capitolo, oltre a essere enfatico, è anche un po’ scontato, diciamo pure banale.
Se vogliamo essere crudeli, anche il contesto cui si riferisce il titolo non fa sconti di scontatezza (ridondanza assolutamente voluta). E visto che siamo in tema di sconti, anzi di non sconti, non ne dobbiamo fare assolutamente per la polemica. Cominciamo. Un girone da otto squadre non ci sta e nemmeno una promozione e quattro retrocessioni. D’accordo, parliamo da sfigati, siamo retrocessi, siamo arrivati ultimi (ma non a 0 punti, come ci capitava sempre in passato). Ormai ci avevamo preso gusto, dopo essere entrati nella storia con il primo nostro punto in serie B, dopo esserci salvati con grande merito per due campionati consecutivi, torniamo alla realtà. Eravamo effettivamente la squadra più debole o tra le più deboli, sicuramente collocabile tra quelle candidate alle quattro retrocessioni. Ma al di là di questa doverosa ammissione, il girone a otto squadre non s’ha più da fare. Non s’hanno più da fare neanche i gironi a sette e neanche quelli a quattro e a tre. Dovrebbero esserci solo a sei e a cinque. Mi rendo abbastanza conto delle difficoltà che hanno gli organizzatori nel far quadrare tutti i conti. Devono calcolare quante sono le partecipazioni, quante le promozioni, le retrocessioni e tutto in un territorio non esattamente omogeneo. Immagino dovranno anche fare i conti con dei ritiri e con le poche attitudini a spostarsi da parte di molte squadre. Ecco, vorrei provare ad affrontare quest’ultimo tema. Ferme restando tutte le considerazioni di poco fa, cercando di arrivare a costituire il più possibile un campionato composto da gironi a cinque e sei squadre, ci si dovrebbe abituare all’idea di spostarsi un po’ di più, uscendo dalla pigra idea di scegliere il raggruppamento più vicino a casa.
Mi sento di dire questa cosa perché noi, a parte quest’anno, siamo spesso andati non proprio sotto casa: Verona, Ferrara, Forlì, Maniago, Modena, Perugia addirittura. Mi si dirà che non tutti possono permettersi le trasferte per via di costi e disponibilità. Proviamo a organizzare i raggruppamenti in località dove possano esserci sistemazioni logistiche economiche, tipo ostelli. Se poi si vuole la camera singola, va be’. Insomma, a mio modo di vedere, dovremmo uscire almeno un po’ da questa fisionomia dilettantesca che accompagna gli scacchi. Quanti erano i gironi di B? 16 per un totale di 95 squadre. Con la composizione da me suggerita verrebbero 15 gironi da sei e uno da cinque. Questi 16 gironi potrebbero essere suddivisi in raggruppamenti, parte al nord, parte al centro e parte al sud. Immagino infine che non sia facile e sia anche oneroso organizzare i raggruppamenti. Capita spesso di non vedere le stesse sedi per più di un anno. Ma almeno che ci si provi. Si provi a dare una scadenza anticipata alla presentazione delle richieste di partecipazione. Nel momento in cui si sa con esattezza quante sono le squadre iscritte si può ragionare con calma e organizzare i gironi. Sì, forse un mese e mezzo, com’è stato in questo caso, è già sufficiente per fare tutto. Non lo so, bisognerebbe chiederlo al direttore del campionato.
Va be’, torniamo a noi e alla nostra più che annunciata retrocessione. Nel complesso, al di là dei discorsi appena fatti, non eravamo in gran forma. Solo l’inossidabile Panda ha tenuto botta, non dimenticando che la prima scacchiera è destinata a essere il fronte più esposto. L’unico ad aver conseguito variazione rating positiva certifica questa considerazione.
Ma vediamo il dettaglio.
Guarnieri Matteo: 2/5 (2 patte, 1 vinta, 2 perse) +6
Trangoni Bruno: 1/3 (2 patte, 1 persa) -14
Velluti Alberto: 1.5/5 (1 patta, 1 vinta, 3 perse) -3
Pomaro Stefano: 0.5/5 (1 patta, 4 perse) -30
Panciera Fabio: 0/2 (2 perse) -13
Avete visto bene. Abbiamo avuto un importante rientro nell’agone. Il Deimos perduto ha fatto capolino. Speriamo continui.
Con questo panorama generale di prestazioni, c’è poca voglia da parte di tutti di far vedere le proprie partite. Ne vedremo infatti solo 3, una mia e due della nostra inossidabile prima scacchiera.
Due parole su questa partita. In un mio recente articolo avevo scritto che questo ragazzo, che all’epoca aveva vinto il CR Friuli-Venezia Giulia con 5/5, sarebbe diventato presto forte. Così è, infatti, si sta avvicinando, se non li ha raggiunti, i 2200. Ma vediamo come ha provato a contrastarlo il nostro Panda. Tanto per cominciare sono 85 mosse per il ragazzo Nicolas non dev’essere stata una passeggiata.
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