Perché la storia l’abbiamo fatta l’anno scorso. Perché abbiamo conquistato il primo storico punto in serie B. Perché abbiamo ottenuto una storica permanenza in serie B. Sì, l’anno scorso siamo stati un po’ agevolati, perché c’era una squadra in meno, una squadra in meno da lasciarsi dietro. Ma ce ne siamo lasciate dietro due, con un distacco di 5 punti dall’ultima e di 3 dalla penultima. Ma l’abbiamo già detto: l’anno scorso è stata storia. Ma allora quest’anno di che parliamo? Se non è più storia allora cos’è? Qual era l’obiettivo? “Giocare con serenità.” Messo tra virgolette perché è una citazione. L’ha detto P1, al secolo Panda, al millennio (perché il secolo è già stato usato) Matteo Guarnieri, prima scacchiera.
Con serenità siamo rimasti in B anche quest’anno e potremo goderci un altro campionato in questa categoria anche per il 2023. I protagonisti sono stati, sono e saranno, salvo cataclismi, sempre gli stessi. Abbiamo nominato la prima scacchiera, d’ora in avanti sempre P1; ora nominiamo la seconda, ossia il sottoscritto, d’ora in avanti P0 (zero). Avanti con la terza, d’ora in avanti P2, al secolo Pupillo, al millennio Alberto Velluti. E chiudiamo con la quarta, d’ora in avanti P3, al secolo sedicente Botvinnik (già, perché, rispetto agli altri due, questo è un soprannome di lusso e un minimo di chiosa ci sta), al millennio Stefano Pomaro.
Il nostro campionato si è svolto all’insegna dell’equilibrio: un pareggio, due perse di misura, due vinte di misura, in quest’ordine. Anche a livello individuale, perché tutti abbiamo perso, vinto e pareggiato almeno una volta. Dopo il primo turno avevamo già conseguito quello che l’anno scorso era l’entrata nella storia. Lo abbiamo conseguito con la squadra più forte, quella che poi è andata in A2, quella che ha vinto largo con tutti, tranne che con noi. Nella tabella si vede che ha pareggiato anche all’ultimo turno, ma non deve far testo; è stata la classica patta d’accordo senza giocare su tutte le scacchiere che andava bene a tutti. Sempre leggendo la tabella si vede che questi, al secolo Le Due Torri Spilimbergo, hanno fatto anche contro di noi 4 patte. Non credo proprio si possano definire patte d’accordo, se non altro perché l’ultima, quella ottenuta in seconda scacchiera, si è realizzata dopo 5 ore di partita e 108 mosse.
Ma andiamo con ordine e un po’ di onestà, nonché precisione. Al primo turno questa squadra si è presentata contro di noi senza il Maestro in prima scacchiera. Sì, certo, ci è andata bene, peccato che tre delle loro scacchiere avessero almeno 100 punti più delle nostre (in una il divario era più contenuto, 78 punti di differenza). Peccato che ci sia andata bene, ma peccato che potesse andarci ancora meglio. Qui la responsabilità cade sul sottoscritto. Ho sciupato una posizione in cui ero in chiaro vantaggio (finale con qualità piena) conseguito giocando una buona partita. Ho commesso uno dei due errori gravi che mi potevano costare il punto intero. Su 108 mosse ne ho sbagliate gravemente due, quanto basta. Per fortuna, dopo il primo errore, ho mantenuto lucidità e mi sono difeso con l’obiettivo di arrivare alle 50 mosse senza mangiare niente e muovere pedoni e reclamare la patta. È stata una battaglia di una Torre contro due Alfieri, più due pedoni ciascuno. Del successivo errore non ha approfittato il mio avversario, probabilmente sfinito anche lui.
È lecito immaginare che crediate che queste descrizioni scongiurino l’esposizione dell’intera partita di 108 mosse. E invece no. Ve la vedrete tutta, aggiungo, noiosamente tutta. Potrò solo concedere di essere parco con le note.
Ma andiamo avanti. Il pareggio tutto sommato ci è andato bene.
Il giorno dopo accade qualcosa di spiacevole. La stessa piazzola per il parcheggio del giorno prima è occupata, pertanto dobbiamo sceglierne un’altra. Sì, state pensando che mi sia bevuto il cervello. Nella mente di uno scacchista possono trovare posto anche ridicole superstizioni, come pensare che aver parcheggiato lì invece che là porti bene o porti male a seconda. Questo secondo giorno, quello del “parcheggio sbagliato” ci porta due sconfitte, per quanto di misura. Al turno due poteva profilarsi un altro bel pareggio. Invece in prima scacchiera P1 perde, in terza P2 pareggia, io in seconda ho una partita pari, ma posso continuare se serve. In quarta vedo che P3 ha una partita stravinta. Vedo quattro pedoni contro uno e l’insidia degli Alfieri contrari non spaventa. Vedo tutto questo dopo aver controllato la posizione. Quindi decido di fare patta, in vista del turno successivo, quindi senza forzare e rischiare. Purtroppo P3 non vince (c’è ancora una mancata Rc4 che grida vendetta) e stavolta cade su di lui la responsabilità per il mancato risultato positivo.
Andiamo al terzo turno. La squadra avversaria si presenta con tre giocatori, partiamo quindi da 1-0 per noi. Il vantaggio fortunoso ci porta male: perdiamo malamente, seppur di misura, grazie al pareggio di P1. P3 subisce un avversario particolarmente indigesto, mentre io butto via una buona posizione con possibile guadagno di pedone per trasformarla in perdita di pezzo. E qui la responsabilità del risultato negativo è interamente mia. Ma, si diceva, colpa del parcheggio.
All’ultima giornata ci ritroviamo così ultimi con un punto, ma dobbiamo affrontare le due squadre che ci precedono. Vinciamo al turno 4. Sul 2-1 per noi gioco per la squadra, non forzo, non rischio e porto a casa un pareggio contro un avversario (bravo) che aveva più di 300 punti meno di me. Sì, questa avventura, malgrado il successo collettivo, sarà un salasso individuale di punti per me. Vedrete la partita di P3, giocata con un NC piuttosto mascherato. Bella partita, molto strana, avvincente.
Questo era l’incontro chiave, vincerlo ci ha messo in una buona posizione. Facendo un po’ di calcoli abbiamo visto che all’ultimo turno ci andavano bene due risultati su tre, per via della “differenza reti”, per merito delle nostre sconfitte di misura.
È fatta. Portiamo a casa il punto io e P3. Sentiamo gli avversari dire fra loro che ormai non ci potevano più superare. Arriva quindi la patta in prima scacchiera che ci consegna di fatto il risultato pieno.
Ah, importante. Il terzo giorno, quello della doppia vittoria, abbiamo ritrovato il parcheggio della fortuna.
Resoconto individuale
1 scacchiera P1 +1 =3 -1 var. -5
2 scacchiera P0 +1 =3 -1 var. -16
3 scacchiera P2 +1 =2 -2 var. -24
4 scacchiera P3 +1 =2 -1 (1 forfeit) var. +13
Turno 1
Nono risorto Venezia Le Due Torri Spilimbergo 2-2
Guarnieri Matteo Simoni Giulio ½
Trangoni Bruno Marziali Giulio ½
Velluti Alberto Viola Enrico ½
Pomaro Stefano Bisaro Andrea ½
Turno 2
Nono risorto Venezia Cus Udine 1.5-2.5
Guarnieri Matteo Palma Andrea 0-1
Trangoni Bruno Azzola Armando ½
Velluti Alberto Palma Stefano ½
Pomaro Stefano Salzano Masini André Carlos ½
Turno 3
SST Alabarda Nono risorto Venezia 2.5-1.5
Camana Filippo Guarnieri Matteo ½
Pelosin Matteo Trangoni Bruno 1-0
Chiandussi Stefano Velluti Alberto 1-0
Nessun giocatore Pomaro Stefano 0-1f
Turno 4
Nono risorto Venezia Cus Udine 2.5-1.5
Guarnieri Matteo Gregorig Marco 1-0
Trangoni Bruno Tuniz Alessandro Luigi ½
Velluti Alberto Ferlan Riccardo 1-0
Pomaro Stefano Cicogna Luca 0-1
Turno 5
Maniago 2 Nono risorto Venezia 1.5-2.5
Zanussi Leandro Guarnieri Matteo ½
Mazzoli Alessio Trangoni Bruno 0-1
Raffin Carlo Velluti Alberto 1-0
Zorzetti Andrea Pomaro Stefano 0-1
Grande Bruno ! È sempre un piacere leggerti