martedì, Aprile 22, 2025
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Open Aeroflot

[dropcap]N[/dropcap]on inizio come al solito dicendo “tutti a …” perché ho visto che quando faccio così non viene nessuno. Ergo non venite più (si fa per dire) da nessuna parte! Rimanete a casa vostra, bip!

Però sarebbe bello andarci, almeno una volta nella vita, a questo Aeroflot. Da un punto di vista economico non è improponibile; se ho capito bene, prenotando a dicembre (altrimenti, come dicono su scacchierando, devi metterti a 90°) si paga € 880 volo A/R più camera singola B&B. Merita approfondimento, certo, ma se fosse così non sarebbe male. Bisogna ovviamente prendersi una decina di giorni di ferie per quei pochi fortunati che lavorano (gli altri si arrangino). Bisogna sopportare un clima moscovita non proprio mite, ma questo personalmente è l’aspetto che mi preoccupa meno, anzi lo metto per secondo fra quelli che mi affascinano, perché al primo posto metto sicuramente il torneo. Poche storie, ragazzi, concedetemi la retorica per dire che qui siamo nell’olimpo degli scacchi. Fino all’anno scorso, se non sbaglio, c’era un Open A da 2550 (quindi, allo stato attuale, aperto solo a due italiani), un B da 2400 a 2550, un C da 2200 a 2400 e un D da 2200 in giù. Quest’anno hanno fatto degli accorpamenti: è rimasto l’A, il B invece parte da 2300, il C anche, in senso opposto però. Nell’A ci sono alcuni over 2700, tipo da torneo di capodanno, tipo Kamsky, Movsesian, Vachier-Lagrave, Vitjugov, Jakovenko; poi c’è un esercito di fortissimi sconosciuti russi, ucraini, cinesi, azeri, kazaki, e via discorrendo. C’è il nostro Daniele Vocaturo, uno dei due italiani aventi diritto a partecipare all’open A, fresco del grande successo al Tata Steel, che però qui a Mosca non sta brillando. Ci sono anche delle ammissioni strane, voglio dire alcuni giocatori anche abbondantemente sotto lo sbarramento iniziale; si tratta in particolare di donne, ma anche giovani e senior, ma anche giocatori che non sono né donne, né giovani, né senior. Per la cronaca anche nel B si vede la stessa cosa con giocatrici che hanno poco più di 2100. Mah!? Sinceramente da parte dei russi mi aspettavo maggior rigore, anche e soprattutto per le donne. Vorrà dire che se non riusciremo a raggiungere punteggi ELO sopra i 2300 (ipotesi tutt’altro che improbabile, almeno per noi veneziani, e provate a contraddirmi se ci riuscite), dovremo aspettare di invecchiare o, se abbiamo fretta, travestirci da donna per partecipare e accedere a un Open che non sia il C.

Tornando a Vocaturo, ho letto dei commenti su scacchierando, del tipo che forse doveva prendersi una pausa (ma l’Aeroflot deve essere programmato in anticipo e ci devi andare anche se hai il colera), che dovrebbe attrezzarsi con un miglior repertorio di aperture col Nero, che dovrebbe essere maggiormente seguito, ma anche che forse non stava bene (che potrebbe anche essere vero, che ne sappiamo noi?). Tutte argomentazioni plausibili, personalmente vorrei aggiungere un paio di cose: 1. che l’open Aeroflot è un torneo veramente forte, che anche i cosiddetti “scarsi” non lo sono per niente; 2. posso sicuramente sbagliarmi ma Vocaturo potrebbe anche aver raggiunto il suo massimo livello. Sempre su scacchierando ho letto di paragoni con Caruana e alcuni hanno provato anche fastidio nell’essere costretti a constatare questo continuo accostamento. A me viene da pensare che Caruana (se non sbaglio attualmente n. 25 al mondo) è proiettato verso traguardi ancora più lontani, mentre Vocaturo, ripeto, potrebbe già esservi arrivato. Mi auguro ovviamente di essere presto smentito, però è un’ipotesi che non può essere accantonata a priori e che ci fa tornare con i piedi per terra, per quanto riguarda il movimento scacchistico italiano. Mi spiego: non dovrei avere problemi a incontrare consenso nel momento in cui affermo che Caruana non può essere considerato un prodotto della nostra scuola nazionale di scacchi. Vocaturo al contrario lo è a pieno diritto, e la sua conquista del Grande Titolo è per un italiano una Grande conquista. Sicuramente è vero che alle ultime olimpiadi l’Italia ha ben figurato (ma si tratta di un’espressione di una rappresentativa composta di sei elementi); è altrettanto vero che stanno crescendo molti giovani talenti (anche se pochi si stanno avvicinando ai 2500). Dico è ancora vero che l’Italia è ancora distante da altri Paesi, non solo dell’ex Unione Sovietica. Penso che più che le olimpiadi, sia proprio l’Open Aeroflot il vero banco di prova. Se riusciamo a iscrivere solo un giocatore nell’Open A vorrà pur dire qualcosa.

Dicevo della forza degli avversari di Vocaturo in questo torneo. Dunque: al primo turno perdo contro Korobov, 2670, ci può stare. Al secondo pareggia contro Sami, l’ultimo in graduatoria del torneo, uno dei tanti ammessi, secondo me, non si sa perché, 2450 punti. Al terzo turno perde contro Ding Liren, 2628, un forte cinese che viaggia nelle prime scacchiere. Per la cronaca questo qui ha fatto fuori Kamsky col Nero (vedremo questa partita). Poi Vocaturo prende tre sberle consecutive da Nechepurenko (col Bianco, quindi non è solo un problema di Nero), dalla Kosteniuk e dalla Paikidze. Nechepurenko è un caso un po’ anomalo: ha 2546 punti (quindi, anche se di poco, anche lui al di sotto della soglia minima d’ammissione), però è ancora MF, quindi non ha fatto le norme neanche da MI, pur avendo un ELO da GM. La Kosteniuk la conosciamo abbastanza, anche lei fa parte del plotone di ammessi, ciononostante (2498). La Paikidze, penultima della lista con 2455 punti (inclusa quindi nel plotone di prima) è una diciottenne georgiana, almeno a me, fino a ora sconosciuta. Vorrei dire era lecito aspettarsi da Vocaturo qualcosa di più da questi ultimi tre incontri, invece sono state legnate, forse anche per lo stile di gioco spregiudicato del nostro. Ho visto queste tre partite e sinceramente questi tre per l’occasione mi sono sembrati particolarmente tosti. Prima di divertirci con la Kamsky-Liren vediamo ora il nostro Daniele alle prese con la terribile Nazi (già dal nome si capisce che c’è poco da scherzare).

Bene, amici. Concludiamo questo rapporto a distanza con l’Open Aeroflot con la speranza di poter un giorno redigere un rapporto partendo da una posizione ravvicinata. Concludiamo notando con grande piacere il risveglio del nostro Vocaturo, che conclude il torneo con due vittorie. Gli avversari erano sicuramente forti (da 2500 in su), le partite sono state condotte in maniera diversa a Daniele rispetto a quanto ho visto nel Tata Steel. Quella di ieri proprio non l’ho capita, a un certo punto, in un finale di Torre e pedoni pari, compare 1-0. Forse Voca ha vinto per il tempo o forse l’avversario ha visto che perdeva. Questa seconda ipotesi mi sembra meno probabile, non tanto perché io abbia visto di più (cosa che, tengo a precisare, non può avvenire), quanto perché questi si dannano fino alla morte prima di abbandonare, e con un finale del genere, mi sembrava ci si potesse dannare ancora per un bel po’. Questa partita è stata caratterizzata da una serie di cambi abbastanza precoci, fino ad arrivare al finale menzionato. Nell’ultima partita, vinta col Nero (!), Vocaturo semplicemente contiene l’impeto offensivo dell’avversario, che sacrifica una qualità per l’attacco, semplicemente controlla e ottiene il punto alla quarantesima. Anche qui, secondo il mio modesto parere, l’avversario poteva continuare, ma forse era spaventato dalla traversata del polo nord che lo aspettava per raggiungere il suo Canada. A dire il vero, però, sembrava una posizione in cui, al nostro livello, si continua sperando nella cappella del”avversario. Forse al loro livello non lo fanno, o forse .. sentiva in lontananza le urla degli orsi polari affamati.

Prima di vedere queste due partite insolite di Vocaturo, divertiamoci un po’ con la partita annunciata ieri.

Bene. Torniamo al nostro e alle sue due partite “insolite”. Quello che conta secondo me è che sono state vinte, e senza correre molti rischi.
Può darsi che Daniele abbia riflettuto sulle ultime sue sconfitte e abbia pensato d’ora in avanti di essere meno generoso e più cinico, badando più al sodo. Questo è quello che mi sembra emerga da queste partite che andremo presto a vedere. Poi giudicherete voi. Tuttavia se così fosse non sarebbe un brutto segno, acquisire la consapevolezza della necessità di rendersi più solidi e soprattutto dimostrare di esserne capaci indica secondo me un salto aggiuntivo di maturità di gioco e di tenuta da competizione.

Anche nella partita che segue, al pari di quella che abbiamo appena visto, Vocaturo gioca solido senza prendersi troppi rischi, giocando con precisione e contenendo le offensive dell’avversario, per poi assumere definitivamente l’iniziativa. Almeno io l’ho vista così. Un’altra cosa che ho visto, e credo non sia sfuggita a nessuno, è che il nostro ha vinto col Nero. Niente di più banale, secondo me, rispondo solo a coloro che, sempre su scacchierando, vedevano la necessità per Voca di arricchire il suo repertorio di aperture con il Nero. Io invece penso che uno non può conquistare il Grande Titolo se sa giocare bene solo col Bianco. A mio modo di vedere il problema del colore non c’è.

Allora vediamo quest’ultimo capitolo dell’avventura di Daniele Vocaturo all’Open Aeroflot.

Bruno Trangoni
Bruno Trangoni
Editore | Fondatore di A.D. Scacchi Oldřich Duras
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