lunedì, Marzo 17, 2025
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Scherzo mancato a Barcellona. Scherzo riuscito al Pancho

[dropcap]V[/dropcap]olevo fare uno scherzo al nostro presidente! La mia intenzione era quella di presentarmi in sala torneo a Barcellona, portarmi alle spalle del Nostro e mormorare un “toh, magna!”…e invece non ce l’ho fatta, dopo una visita intensa della città con la famiglia ho trovato un traffico pazzesco e non sono riuscito ad arrivare in tempo prima della fine della partita.

Ma dai presidente, ok che giocavi con un MI, ma tieni botta no?!

Le partite commentate le trovate nel topicDi ritorno da Barcellona del nostro Forum.

Eccoci all’inizio della Rambla

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Qui sotto si può vedere l’espressione leggermente sorpresa di Pancho-deh nel momento in cui ha realizzato che qualcosa non sarebbe andato esattamente com’era nelle sue previsioni.

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In queste lui si immaginava seduto sulla sua solita sedia con i gomiti appoggiati sulla sua solita scrivania e con gli occhi che fissavano le solite schermate del suo solito computer. Tutto questo dopo la solita pausa pranzo consumata al solito posto assieme ai soliti colleghi alla solita ora. Be’, già qui rileviamo qualcosa di meno solito, l’orario appunto; perché uno dei suoi soliti colleghi quel giorno non aveva molto appetito e tardava l’azione del pranzo.

In realtà tale ritardo era condizionato dalla messa in atto del piano che un ufficio intero, la relativa direzione, la moglie di Pancho-deh e due suoi amici stavano progettando da un mese. La moglie quella mattina aveva consegnato a uno dei due amici (Nitran-go) un bel borsone zeppo di vestiti e quant’altro “così non mi può rimproverare per non avergli messo qualcosa”, so sprach die Frau. Giusto per la cronaca, per non mortificare la moglie, Pancho-deh ha pensato giustamente di indossare tutti i capi di abbigliamento (con cui si poteva tirare avanti almeno una settimana) di cui lei lo aveva dotato. Tornando al presente, o meglio a ciò che precede di poco il momento rappresentato dall’immagine, con il borsone zeppo di vestiti Nitran-go se ne va dall’altro amico, Poma-hro nella fattispecie, che, per quanto ultimo a entrare in scena, aveva il compito più difficile: convincere il Pancho a salire in Camper e impedirgli di scendere; aggiungiamo pure che aveva anche il difficile compito di farsi consegnare da Ato-mu (che non aveva mai visto) il marsupio di Pancho-deh (che lui come al solito lascia in ufficio durante la pausa pranzo) che lei avrebbe dovuto furtivamente sottrarre in uno dei tanti auspicabili momenti di distrazione del Pancho. Si diceva che Ato-mu e Poma-hro non si erano mai visti. Allora come avrebbero fatto a riconoscersi? Semplice. Poma-hro indossava un vistosissimo maglione rosso, impossibile da confondere. Già, ma come fare per recuperare il marsupio? Andiamo con ordine. Verso le 13.30 Poma chiama Pancho dicendogli che si trovava davanti al suo ufficio (di Pancho), dicendogli che stava per andare a Vienna (il Poma) con la sua fidanzata, dicendogli che era passato lì per salutarlo e che avrebbe voluto fargli vedere qualcosa che si trovava nel Camper. “Perfetto, dopo vengo in Camper” (e questo ci aveva già rassicurato) “però adesso sono in pausa con i miei colleghi. Vieni su che prendiamo un caffè”. Meglio di così… Sì, perché come si fa a incontrare Ato-mu se non nel momento in cui tutti sono lì? Non era possibile farla salire in Camper e poi dire a lei di andarsene e trattenere il Pancho. Bene. Mentre Nitran-go rimane nascosto nel bagno del Camper pronto a comparire al momento opportuno, Poma-hro va dal Pancho che sta prendendo il caffè coi suoi colleghi. Come prendere e soprattutto come conservare il marsupio senza esser notato? Semplice. Indossando il giubbetto sopra la camicia ma senza quel maglione rosso pensantissimo che faceva morire dal caldo. Noooo! Il maglione rosso! L’unico elemento che serviva al riconoscimento per Ato-mu! Ma che importa ormai? quello serviva solo se i due si fossero visti di nascosto, ma adesso che l’incontro è più che mai collettivo …Così, Poma-hro, in un momento di leggerezza, dice spensieratamente ad Ato-mu che si era tolto il maglione rosso perché faceva troppo caldo, Per fortuna Pancho-deh non si è minimamente chiesto come mai Poma dovesse dire quella cosa ad Ato. Da sotto il tavolo abilissima lei consegna il marsupio a Poma, anche lui abilissimo. Convenevoli e quant’altro e finalmente Poma e Pancho si dirigono verso il Camper. Appena entrati, sempre con Nitran-go nascosto in bagno, Poma-hro si libera subito del marsupio gettandolo da qualche parte, tanto Pancho-deh non si stava accorgendo di nulla. La cosa da far vedere in Camper? Un orologio non proprio patacca che Poma era desideroso di mostrare a Pancho. Poi la partenza, sì, perché non si poteva star lì, c’era una specie di divieto di qualcosa. “intanto leggi ‘sta roba che mi ha dato un tuo collega”. Quella roba, che Poma-hro ha dato all’amico, consisteva in quattro pagine A4 con tanto di logo dell’azienda in cui lavora Pancho a mo’ di carta intestata; la prima conteneva una descrizione fatta di parole, concetti, argomentazioni completamente privi di senso; la seconda, l’allegato A citato nella pagina precedente, era il giustificativo per il giorno di ferie preso a sua insaputa da Pancho-deh, il terzo un altro giustificativo per una cosa che avrebbe dovuto fare in quei giorni ma che è stata invece fatta da una più che mai zelante collega; il quarto, anche questo su “carta intestata”, era la lista dei preiscritti al torneo di Firenze, lista che comprendeva, ben evidenziato, anche il nome di Pancho-deh.

Una volta resosi conto della serie di inganni che gli erano stati perpetrati, Pancho-deh ha potuto così esprimere tutto il suo stupore nell’immagine ritratta da Nitran-go che nel frattempo era uscito dal bagno.

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