Commento della prima giornata, 12 febbraio 2006, delle squadre del Circolo Scacchistico
O.1 Duras “Al nono risorto”2, squadra Duras Venezia, serie B girone 7, squadra Nono risorto
Venezia, serie C girone 11, squadra Duras 3, serie Promozione girone 5.
Non certo per timore d’incorrere in proteste e/o generare incomprensioni, mi limito a fornire un
giudizio complessivo sulle prestazioni delle nostre compagini, evitando le pagelle individuali; credo che, essendo all’inizio, manchi decisamente del materiale per poterlo fare.
Il Duras Venezia, al suo esordio in serie B, paga com’era prevedibile un forte dazio e subisce
il cappotto dal Chioggia. Niente di più scontato, si potrebbe dire, per una matricola composta
complessivamente da giocatori sulla carta decisamente inferiori agli avversari. Il Chioggia schierava infatti un CM in 4° scacchiera, mentre il Duras non poteva permetterselo neanche in 1°.
Una circostanza del tutto fortuita e fortunata consente a chi scrive di essere presente a tutte le partite casalinghe (sono tre) di questa squadra e quindi di valutare le sue prestazioni al di là di quello che dice il risultato. Le cose per il Duras si sono messe subito male, con il primo punto regalato dal signor Zanetto o meglio dal suo cellulare sciaguratamente rimasto acceso e fin troppo vibrante per quanto silente. La partita era tutta da giocare (meglio così, se fosse stata vinta sarebbe stato molto peggio). Nelle altre scacchiere non credo di aver assistito a un dominio assoluto dei tre di Chioggia nei confronti dei tre nostri, ma a tre partite oneste e nel complesso sufficientemente combattute, facendo eccezione per quella del signor Fabiano, che è stata combattuta, a mio avviso, in maniera decisamente più forte rispetto agli altri. Buona prova veramente del signor Fabiano, poteva anche starci il colpaccio; non male per uno che non gioca mai e si trovava in cattive condizioni fisiche.
Il Nono risorto Venezia, partendo sulla carta favorito n. 2 del girone, conquista un quasi cappotto
ai danni del Giorgione Castelfranco, sempre sulla carta decisamente inferiore. Niente di più
scontato, si potrebbe dire, per una squadra che l’anno scorso ha sfiorato la promozione e che in B comunque c’è già stata. Se così fosse non ci sarebbe neanche bisogno di perdere tempo a scrivere queste righe. Quasi sta per mezzo punto accanto ai tre, può essere tradotto in mezzo punto che manca a completare il cappotto, ma può essere tradotto anche in mezzo punto che non è arrivato per una questione di tempo. Traduciamo. Colui che ha ottenuto (o regalato, dipende dai punti di vista) questo benedetto mezzo punto, il signor Silvestri, aveva un impegno inderogabile e doveva abbandonare la scacchiera per le 17.00. Si può dire: “o uno dà la sua totale disponibilità o se ne sta a casa”. Risponderei: giusto, ma il signor Silvestri aveva precedentemente dichiarato la sua totale non disponibilità a giocare, sono io che l’ho messo in squadra a tradimento, per le emergenze.
Piuttostoche uno 0 a forfait, meglio avere un giocatore a mezzo servizio; se poi questo mezzo (sevizio) si converte in un altro genere di mezzo (punto), direi che non potremmo che essere soddisfatti. Gurdando poi la partita del sig. Silvesti ci avanza pure di che rammaricarci, poiché la partita del sig. Silvestri era vinta, con un comodo e rassicurante pezzo leggero di vantaggio.
Buona complessivamente la prova degli altri tre, che hanno puntualmente approfittato degli errori commessi dai loro rispettivi avversari, anche se a un certo punto il sig. Trangoni, causa un probabile eccesso di sicurezza, aveva compromesso la sua posizione chiaramente superiore e solo grazie a un erroraccio finale dell’avversario ha potuto evitare la patta, che sembrava ormai scontata. Compensacon il mezzo punto regalato in quarta scacchiera, ma forse quest’ultima considerazione lascia il tempo che trova, quello che conta è il risultato e la maniera in cui è maturato, senza che nessuno dei quattro avesse mai rischiato di perdere.
Complimenti anche per il successo del Duras 3 di Promozione, meritevole del fatto, e di questi
tempi non è cosa da poco, di essere in grado di schierare una squadra, sicuramente non olimpionica, di quattro giocatori, cosa che non è riuscita nemmeno in parte all’avversario, il Salvioli.
Ringraziamo il sig. Biagioli, il sig. Di Fresco (influenzato), il sig. Cosma e il prof. Anfodillo per la
loro disponibilità.
Non rimane che dire “arrivederci al prossimo turno”, nella speranza che quasi tutti ripetano la
prestazione di questo.
Viva
1 Finché non sarò dotato di una tastiera come si deve, capace di farmi scrivere il nome di battesimo del nostro Grande Maestro Oldřich con la pipetta sulla “r”, sono costretto a scrivere la sua iniziale puntata, per amore e rispetto dei sacrosanti diacritici che detesto omettere.
2 L’ufficialità c’impone la dicitura (che tra l’altro a me non piace granché) “Associazione
dilettantistica scacchi”. Per le nostre comunicazioni interne, possiamo avere il diritto di chiamarci e scriverci come ‘zzo vogliamo.