Bene. Dopo un torneo di pausa era giusto tornare alla vecchia tradizionale modalità di intitolare un articolo post torneo. Fare ritorno, poi, dal luogo in cui è nato quello lì non è che possa passare inosservato. Ma parliamo di scacchi, del torneo (mio, ma non solo), dell’organizzazione, del posto, al di là di chi ci è nato. L’organizzazione è stata buona, con un’unica pesante macchia: non si può lasciare il torneo A in dispari e il B e il C in pari. Dovevi tirar su uno dal B e pareggiare l’A. Oppure, la butto, ci vorrebbe una nuova regola: per evitare il numero dispari l’ultimo iscritto in ordine cronologico viene tolto dal torneo. Regola brutta? Drastica? Trovo che sia già brutto e drastico che cinque giocatori, o anche di più a seconda del numero dei turni, debbano giocare una partita in meno, senza nessun beneficio. Volendo, le regole drastiche si introducono, è una questione di volontà. Quella del cellulare, per esempio, è una regola drastica che non risolve il problema. Anche se si consegnano tutti i vari devices o si tengono spenti all’interno della sala del torneo, chi può provare che uno non vada in bagno e se ne attivi un altro?
Va be’, andiamo avanti. Il luogo non è esattamente qualcosa che fa ricordare Las Vegas; ecco, ci siamo capiti.
Il mio torneo è stato positivo. Io considero positiva una serie di partite giocate bene, poiché credo che quando si gioca bene con continuità i risultati prima o poi arrivino. E i miei sono arrivati e corrispondono a un 2/5 che può essere visto come qualcosa di inferiore rispetto a un 3.5/5 che ho conseguito all’ultimo provinciale cui ho partecipato. Solo che in quel provinciale ho perso punti e in questo torneo di Braunau am Inn ne ho presi. Pertanto una volta per tutte devo capire che certi tornei sono da evitare (almeno per me), mi devo convincere che giocare contro un >2000 può non essere così diverso come avere di fronte un <1750. Non ci sono più quelli che ti lasciano il pezzo, quelli che non capiscono niente di strategia e sbagliano subito in apertura. A quel torneo provinciale ho fatto un’enorme fatica a liberarmi di un 1300 e rotti.
Veniamo finalmente alle partite. Diversamente da quello che faccio di solito, stavolta metto una partita in cui ho vinto e un’altra in cui ho pattato; metto cioè quello che corrisponde al conseguimento del 75% del mio bottino finale. In entrambe queste partite ho avuto la percezione di stare peggio per gran parte della durata di esse; però nella seconda, come vedrete, credo non si possa dubitarlo, mentre per la prima ci può essere qualche perplessità. Questa l’ho vinta, credo, con un espediente psicologico, Deciderete voi se stavo peggio o se era solo un’impressione, ma la mia percezione era di subire l’iniziativa. Ebbene, non ricordo chi me l’ha detto o dove l’ho visto scritto; ho fatto ciò che mi è stato suggerito. A volte può essere utile cambiare completamente il fronte della battaglia, che nella fattispecie si è svolta quasi per intero a est. Ecco, a un certo punto sono passato a giocare dall’altra parte, non c’era niente di pericoloso, solo un gioco “da un’altra parte”. Questo ha sicuramente sorpreso e disorientato il mio avversario che da quel momento, complice il suo stato di zeitnot, ha eseguito una bella sequenza di errori. Il mio avversario era un 2054 classe ’98, abbastanza giovane da mettermi inquietudine (per via del livello dei giovani probabilmente non ancora arrivato all’apice)
Bene, è giusto il momento dei guardarla.
Questa era la partita del secondo turno. La prima l’avevo persa con 2113, soprannominato affettuosamente da me cicciobira, provate un po’ a lavorare di vostra fantasia.
Al terzo turno becco un USA 2110, che poi ha fatto un ottimo torneo arrivando terzo con 4/5. Con questo ho perso, sprecando probabilmente una buona opportunità all’inizio del medio gioco. In analisi questo poi mi ha confessato che temeva (I was really scared) molto una mia mossa ignorante ma molto efficace. Sempre in analisi abbiamo visto che questa mi avrebbe procurato del vantaggio. Va be’, le mosse ignoranti spesso sono le migliori. Si tratta solo di ricordarlo.
Veniamo ora alla seconda partita mia che vedrete. Con 1/3 trovo un 2067, non giovane, col Nero. Come ho anticipato, credo di essere stato sotto per quasi tutta la partita. Alla fine l’ho messa in piedi grazie a un po’ di acrobazie e credo anche grazie a una perdita di lucidità del mio avversario.
Si conclude qui la prima parte di questo ritorno da Braunau am Inn. La seconda riguarderà partite e commenti del mio compagno di viaggio. Ah, una cosa: immagino tutti gradiranno l’immagine fortemente simbolica che ho scelto per rappresentare una località austriaca ai confini con la Germania