I bookmakers l’avrebbero data a 2,2:10. Non so se sia giusto fare così il calcolo, so solo che i numeri non sono casuali. 2,2:10 corrisponde al 22,2 periodico% che a sua volta corrisponde a 2 risultati utili su 9. Sto facendo confusione, vero? Soprattutto, direte voi, cosa c’entra quella foto, “un po’” sfocata, di quella mano che tiene una coppa con questi preamboli di numeri, statistiche e percentuali? Sono due estremi concettuali che si possono incontrare solo dovendo, prima di dire, credere a quello che è incredibilmente successo.
Due anni fa c’erano 6 punti esclamativi dopo la parola e la seconda magica lettera dell’alfabeto. Questa volta non c’è tutta quell’enfasi, non ci sono i punti esclamativi, ma ugualmente c’è la parola magica e la seconda lettera dell’alfabeto. Tutta l’enfasi, tutte le esultanze ce le faremo a voce. Qui raccontiamo solo com’è andata, perché già così c’è da divertirsi.
L’abbiamo capito quando due anni fa ci è successa la stessa cosa con la parola, la lettera e i punti: senza l’aiuto della Dea bendata noi non andiamo da nessuna parte. Ma questa volta Lei non era sola, non ce l’avrebbe fatta da sola a realizzare ciò che non capita perché non capita. Ha avuto bisogno di non so chi, di un Altro, magari pure lui bendato, per continuare la frase coi puntini e per finirla coi punti esclamativi che non metto.
ABBIAMO AVUTO UN GRAN CULO!
Almeno 6 volte.
1. si è ritirata una squadra, tra l’altro forte, almeno sulla carta;
2. avremmo dovuto giocare con questa squadra all’ultimo turno, cosa che ci ha permesso di andarcene via in tranquillità un po’ prima rispetto alla tabella di marcia;
3. la squadra incontrata al primo turno, i Cavalli pazzi (di nome e di fatto, poi vedremo perché), si è presentata a noi non schierando la squadra più forte;
4. la squadra di Rovigo, incontrata al nostro ultimo turno, al pari dei Cavalli pazzi, non ha schierato contro di noi la squadra più forte;
5. i Cavalli pazzi, ripeto, di nome e di fatto, giocano la loro pazza partita contro Vicenza 2 (che ci aveva menato 3.5-0.5 al terzo turno) ottenendo uno dei due risultati su nove a noi favorevoli (ecco spiegati quegli strani numeri iniziali). A dirla tutta i Cavalli pazzi non avevano più chance: anche avessero vinto 4-0 non sarebbero passati. Allora cosa gliene fregava di giocare per battere pesantemente il Vicenza 2? L’hanno fatto e dobbiamo ringraziarli per la loro sportività.
6. Il Vicenza 2 inspiegabilmente non schiera la squadra più forte contro i Cavalli pazzi. Per loro il rapporto era inverso al nostro, a loro andavano bene 7 risultati su 9, potevano anche permettersi di perdere 3-1.
ABBIAMO AVUTO UN GRAN CULO!
Abbiamo conquistato la serie B (e dai basta co sta parola e lettera proibita!) per mezzo punto e allora tutti i singoli mezzi punti presi, rubati, magari anche questi di culo, hanno un peso specifico enorme. Ce ne sono stati? Direi di sì. Ma vediamo prima uno a uno i protagonisti di questa “impresa”. I sei punti esclamativi dell’altra volta corrispondevano al numero complessivo dei partecipanti della nostra squadra. Questa volta siamo andati giù di economia. Quattro e sempre e solo quattro, con buona pace delle rotazioni e dei calcoli per ottenerle. Il Phobos, a suo dire, non ha disputato un buon torneo, anche se ogni mezzo punto del suo punto è mezzo è risultato alla fine prezioso. Per arrivare a una buona prestazione gli sarebbe bastato un altro mezzo punto, che alla fine sembrava anche alla portata (vedremo la sua partita in cui questo poteva accadere). Al Pupillo spetta la palma del miglior risultato e di essere l’unico a rimanere imbattuto. In mezzo ci sono i due punti del Panda in prima scacchiera e i miei tre in seconda. Ecco una breve cronistoria delle nostre sfide.
Nel primo incontro, quello coi Cavalli pazzi, quello del punto 3, io ho vinto una partita giocata male in cui sono andato malamente in svantaggio. L’unico merito che ho è aver colto nel mio avversario un evidente nervosismo che l’ha portato a non vedere un tacchè tanto semplice quanto compromettente. Non vedrete questa partita, non qui almeno.
Sempre in questo incontro, sul 2-1 per noi, bastava un pareggio per vincere l’incontro. Il nostro Pupillo aveva di fronte una partita strapatta: finale di Torre con pedoni sulle stesse colonne. Il suo avversario doveva forzare per evitare la sconfitta della sua squadra e in effetti a un certo momento pareva dovesse riuscirci. Ma non aveva ancora fatto i conti con le risorse del nostro Pupillo, definito, magari non a torto, “il giocatore più fortunato del mondo.” Così vinciamo 3-1 conquistando mezzo punto (e uno!) in più del previsto.
Nel secondo incontro vinciamo largo, ma anche qui c’è almeno mezzo punto in più preso (e due!). Almeno nella mia partita (questa la vedrete): guadagno un pedone, sto abbastanza bene, ma poi rovino tutto restituendo il pedone di vantaggio e rischiando non poco. Alla fine ho vinto grazie a un autentico svarione del mio avversario (e sono già due).
Terzo incontro: come anticipato, perdiamo di brutto e qui forse avremmo potuto prendere mezzo punto in più, ancora una volta la cosa riguarda me. La mia partita era ancora più strapatta di quella di Pupillo al primo turno. Il mio avversario cercava disperatamente il suo capitano per chiedere se poteva concedersi un pareggio. Col senno di poi dico che sarebbe stato meglio se l’avesse trovato, ma col senno di prima credo che avrei rifiutato la proposta. Vicenza 2 porta così a casa un meritato 3.5-0.5 e si candida seriamente alla promozione. Tanto più che al turno 4 di domenica mattina riposa e quindi può presentarsi all’appuntamento con la sfida decisiva bella fresca e riposata.
Già, il quarto turno, se n’è parlato al punto 4. Il Panda ottiene una bella vittoria in prima scacchiera (vedremo questa partita). Alla mia sinistra vedo il Pupillo che è in grosso vantaggio di materiale (una Torre) e io ho una partita in cui sono in vantaggio. Commetto l’inqualificabile errore di non vedere un matto in una (che tutta la sala aveva visto), però riesco a portarla a casa lo stesso. Finisce 3-1, stavolta direi senza rischi di perdere mezzi punti.
All’ultimo turno, quello del nostro riposo, veramente avremmo potuto scommettere di tutto sulla nostra non promozione (punto 6). Io e Pupillo siamo rimasti là solo una mezzoretta, giusto per vedere se gli altri stessero giocando. Rimane uno di noi, forse gli ha messo soggezione, forse è lui quell’Altro che ha aiutato la Dea bendata a fare più del suo dovere. Gli abbiamo detto che ci prendeva in giro, che non gli credevamo, che doveva smettere di crearci false illusioni.
Quella mano che regge quella coppa è sua e la prima che segue è la sua ultima partita.
Grande Bruno articolo emozionante! Ciao dal panda